L’IMPORTANZA DELLA SOSTENIBILITÀ SOCIALE E AMBIENTALE NEL VENDING
Siamo vittime di una crisi energetica la cui origine deriva dal conflitto Russia-Ucraina e dall’accanimento di Putin, che non ha altri mezzi per rispondere alle sanzioni imposte dall’Occidente se non quello di bloccare le forniture di gas. Ciò ci porta a rincorrere strade alternative per recuperare il gas necessario a colmare il nostro fabbisogno, che in buona parte dipende dalla Russia: fonti alternative, energia rinnovabile e ripristino parziale di vecchie centrali a carbone serviranno allo scopo. Inoltre sono previsti regolamenti italiani ed europei che ci imporranno sacrifici, in pratica dovremo utilizzare meno riscaldamento ed energia riducendo al minimo gli sprechi. Torna così di grande attualità il tema della sostenibilità sociale e ambientale. Ridurre gli sprechi diventa centrale e il concetto va applicato non solo al gas e all’energia, ma anche al cibo che, a differenza delle prime due, per cui ci auguriamo una rapida soluzione, dovrebbe diventare un’abitudine consolidata, una regola da non abbandonare mai. Applausi quindi a Confida che ha stretto un accordo con il Banco Alimentare per evitare che prodotti alimentari prossimi alla scadenza vengano buttati e, quindi, irrimediabilmente sprecati. Finalmente il nostro settore, tutto unito, si dedica ad una causa sociale che impegna poco le nostre aziende, ma che aiuta concretamente chi ha meno. Il merito va a chi ha avuto l’idea e, con impegno e perseveranza, ha concesso alla nostra Associazione di portare a termine l’accordo. L’adesione di tutti noi onora il settore e lo eleva, per la prima volta unito nel perseguire una buona causa. Un buon inizio. Si dice che “chi ben inizia è a metà dell’opera”. Permettetemi di osservare che, in questo caso, non siamo alla presunta metà dell’opera, ma -ad essere ottimisti- siamo solo alla metà del suo inizio.
Ora, ognuna delle nostre imprese deve agire in tal senso: imprenditori, titolari, manager devono far proprio il progetto e condividerlo all’interno della propria azienda, coinvolgendo tutti i collaboratori, cercando di trasferire l’iniziativa che dovrà assumere la stessa importanza dell’attività caratteristica. Se tutti insieme raggruppiamo le derrate alimentari invendute e prossime alla scadenza, potremmo contribuire a consegnare ingenti quantità di prodotti al Banco Alimentare, che si occuperà di destinarle a chi ne ha più bisogno. Chi insieme a me ha avuto la fortuna di partecipare alla riunione Confida tenutasi nella sede del Banco Alimentare della Lombardia, sa di cosa sto parlando. Per chi non era presente e desidera approfondire meglio il tema, rimando la lettura di un mio articolo di approfondimento sull’attività del Banco Alimentare.
Diamoci da fare: è importante per chi ha meno, per noi, per l’Associazione e per il settore di cui facciamo parte.